(La
strega sfortunata è una variante de Il
gatto impostore)
Si
racconta che…

le
coghe, le streghe, donne anziane solitamente suocere di madri con
bambini piccoli e appena nati, usavano delle formule per trasformarsi
in mosche e in gatti. Come mosche erano in grado di addentrarsi
in qualsiasi luogo, come gatti potevano succhiare il sangue dei
nipoti appena nati.
Tale trasformazione, però, non era automatica, né
facile, né priva di imprevisti.
Questa è la storia che è capitata a una strega un
po' sfortunata.
C'era
una volta una coga che voleva succhiare il sangue del nipote.
Studiò, allora, un piano per addentrarsi nella cucina, imbrogliare
la nuora e succhiare il sangue al nipote.
Il
giorno prestabilito, all'imbrunire, la coga, dopo essersi preparata
ben bene, pronunciò la famosa frase che, come al solito,
l'avrebbe trasformata:
"U' ora po andai
e u' ora po torrai".
Un'ora
per andare e un'ora per tornare.

Naturalmente,
questo era il tempo che avevano a disposizione le
streghe per compiere i loro malefatte.
Con
questa formula si poteva trasformare in gatto; se però
la coga non avesse finito e non fosse tornata per il termine delle
due ore, sarebbe rimasta per sempre gatto.
Così
la coga trasformata in gatto si addentrò
nella cucina dove la nuora stava cuocendo le frittelle e, a forza
di miagolii, se ne fece dare una.
Quando
però la nuora stava dando la frittella si accorse che il
gatto era senza denti e le venne in mente la suocera, anch'essa senza
denti.
Allora prese la padella dell'olio bollente e lo rovesciò
sul dorso del gatto:
Intanto, il tempo trascorreva, ed erano passate le due ore.

La
poveretta rimase sempre gatto e quando passava per le strade
tutti la prendevano a sassate.
Dopo
qualche giorno, la coga morì a causa delle numerose ferite
e delle gravi ustioni sul dorso.
M.L. Saba
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