FESTA DEL TRICOLORE

 
 
 
Nel corso della manifestazione sarà dispiegata una bandiera italiana lunga 1.600 metri, opera dell'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento e dalla Guerra di Liberazione.
Un'altra bandiera italiana, (opera della medesima Associazione), lunga 1.570 metri, è stata dispiegata
a Roma il 10 gennaio 1999,
a New York l'11 ottobre 1999,
a Buenos Aires il 5 novembre 2000 e
a Saluzzo il 2 giugno 2002.

 

Il Tricolore, la sua storia

La bandiera tricolore nasce il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, all'interno della Repubblica Cispadana e viene poi adottata dal Regno Italico (1797-1814).

In quel periodo le varie repubbliche, che sotto la suggestione di Napoleone, si costituirono a danno dei precedenti stati assoluti, scelsero quasi tutti bandiere ispirate a quella francese del 1790.
Il tricolore diventò così espressione dell'ideale di indipendenza che poi caratterizzò il Risorgimento e simbolo delle libertà via via conquistate dal popolo.
Dopo la Restaurazione decretata al Congresso di Vienna, questo vessillo venne sempre più decisamente adottato da quanti lottarono per la riscossa nazionale contro i vari governi.
Durante la Prima guerra di indipendenza fu lo stesso Carlo Alberto a deliberare che la bandiera tricolore italiana diventasse il segno di riconoscimento delle sue truppe.

Conquistata l'unità (1861) il tricolore continuò ad essere la bandiera del Regno d'Italia.
Nel 1925 si giunse a definire per legge i modelli della bandiera nazionale e della bandiera dello stato (con l'aggiunta della corona reale).

Con la nascita della Repubblica (2 giugno 1946) si stabilì che
"la bandiera è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni".
Era il 24 marzo 1947.
Nel dopoguerra, col passare degli anni, si assistè ad una crisi di identità sempre più marcata circa il concetto di nazione.

Festa del Tricolore

Il tricolore pareva destinato a diventare non un simbolo di appartenenza ad una specifica società con un proprio territorio e una cultura tutta sua, ma una semplice rappresentazione di un paese che non apprezza e non difende più la sua razionale connotazione e le sue peculiarità.
Oggi, invece, si assiste ad una riscoperta del valore dell'unità nazionale, degli aspetti libertari e del piacere di potersi definire "italiani" che possono diventare un'eredità preziosissima anche per l'Italia che verrà.
Significative al riguardo appaiono le parole del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
"Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e della propria civiltà".

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