S.Barbara

Villacidro, chiesa di S. Barbara.

Da paese d'ombre
a
"Paese di splendore"

Dolce paese che ti adagi lieve
lungo la collina di smeraldo
come libellula stanca di volare
caduta al suolo con ali distese
Paese ricco di ulivi secolari
tozzi e rugosi i tronchi
aggrappati alla terra sassosa
con l'ostinata freddezza
dell'uomo contadino
Paese luminoso, profumato di cedri
di limoni e fiordaranci
ove ancora il mandorlo fiorisce
in una sola notte
ed i ciliegi, i peschi, i grappoli dell'uva
sembran rubare al sole i suoi colori.
Soavità nell'aria resinosa
Delle pinete ombrose
ove portare i passi stanchi
dell'andare frenetico dei giorni
e delicate movenze di oleandri
lungo i verdi declivi dei pianori
punteggiati di salvie, ciclamini e mirti.
E le tradite anse del tuo fiume
e le conche scavate nella roccia
che sull'immobile liquida specchiera
riflettono cime selvagge - rosse di tramonti -
nuvole passeggere, la mutevole luna
ed i liberi voli degli uccelli.
Nella mia memoria adolescente
era un'irruente cascata
legata al ritmo delle quattro stagioni
quel rivolo d'acqua iridescente
che carezza da sempre pareti
di granitica durezza
e si disperde poi tra i levigati
ciottoli del fondo.
In alto il cielo, custode eterno
di mille solitudini incantate
è testimone attento di perdute esistenze
e fallimenti, di emigranti di genio,
di rancori mai spenti, di amori grandi
e glaciali egoismi,
di nostalgie inquiete di ricordi,
di palpitanti attese del domani.
Paese di splendore.

Viviana Bonello Visconti