A cura di Mario Mocci
l'arrivo delle belle giornate, quale migliore occasione per partire alla scoperta di luoghi selvaggi, dal fascino accattivante, senza viaggi organizzati, senza voli charter ma a pochi chilometri da casa?
Vi proponiamo, per i vostri weekend primaverili, alcuni itinerari nel territorio villacidrese o gonnese. Basterà una corda, delle buone scarpe da montagna, buona volontà e la voglia di scoprire un patrimonio inestimabile che è la natura.
Suggeriamo alcuni itinerari naturalistici per gli amanti del trekking e i numerosi gitanti che frequentano la rigogliosa foresta di Villacidro..
Buona passeggiata
Escursione nella FORESTA di NARTI
Prosegue il nostro viaggio verso l'esplorazione di un'altra gemma di quel mosaico naturale che sono le nostre montagne e le foreste. Foresta Narti a Villacidro è uno dei gioielli in gran parte ancora intatto che madre natura ci ha conservato.
Narti, a pochi chilometri a Sud-Ovest dell'abitato si distingue in due tipologie molto diverse:
la parte bassa è rappresentata da frutteti e coltivazioni varie, ci sono anche i resti di un antico nuraghe;
quella alta, detta anche "Narti de susu", è conosciuta dai villacidresi per la sua bella ed antica foresta.
La località, a dir il vero, è la meno conosciuta e purtroppo
poco frequentata dai gitanti domenicali e dagli appassionati di trekking.
E' incastonata nella splendida valle lungo il torrente omonimo,
fino alle aspre e impervie gole di "Tuvuercus"
e "Tuvarutas" e alle conche granitiche di su "Concali Mannu"
dalle cui rocce sgorgano le prime acque del rio Narti, ormai quasi sempre
in secca per le scarse di piogge.
Come ci si arriva?
In auto, uscendo dal paese da Via Garibaldi imbocchiamo "Sa Pesada Manna", subito dopo voltiamo a destra fino alla vecchia cantina, oggi completamente ristrutturata. Qui proseguiamo a piedi.
Dal piazzale-parcheggio possiamo intraprendere vari itinerari.
Noi scegliamo il sentiero alla sinistra del fiume sul versante di "Su cu a Soli" (lato Nord) sul primo tratto del vecchio sentiero che portava a S'Enna de Monte Crabas. La nostra escursione avrà come meta Genn' 'e Pranu, a circa due ore di marcia.
Partiamo in lieve salita con qualche
tornante fino a "S'Enna de Pedriaru" (Sella di M. Crabas)
a 415 m., proseguiamo sotto un bosco fitto di leccio, fillirea, erica e ginestra. Il bosco è rigenerato dopo il taglio e il diradamento effettuato
pochi anni addietro dalla cooperativa Norbio.
Noi proseguiamo senza tanta fatica fino
al bivio posto sul dosso della sella, su cui troviamo dei cartelli che ci aiutano:
uno indica al fondovalle il "Campo Flora Linas",
giardino botanico dismesso da tempo e abbandonato; l'altro porta l'indicazione
di Genna Pranu. Prendiamo questo.
A cento metri dai cartelli, sulla sinistra c'è il sentiero per "rio Murtas", proseguiamo su una ripida e irta salita, una pista forestale fatta sulla vecchia dorsale, terminata la quale arriveremo su uno spiazzo a Genna Arcedda (m. 640). Ci riposiamo un po' dalla fatica profusa.
Da qui, affacciandosi sul costone, godiamo uno stupendo panorama: il lago sul Rio Leni e in lontananza i profili dei monti.
Riprendiamo il percorso, il sentiero è meno impegnativo, ci rilassiamo costeggiando il versante Nord di "Cùcuru Arbus" m. 800, fino a Genn' 'e Pranu, un'incantevole e spaziosa altura a 686 m. tra Cùcuru Arbus e Punta Genna Spina (m. 852).
E' certamente l'altopiano più vasto delle nostre montagne, i nostri antenati ci coltivavano il grano e altri cereali.
Da notare alcuni ruderi di muri in pietra e sparsi qua e là cocci di terracotta che potrebbero far risalire ad insediamenti molto antichi o semplicemente a ricoveri dei nostri pastori e caprari.
Da quassù verso Sud si può ammirare la foresta di Croigas, Gùturu Terra, i profili di Genné, Acqua Piccinnas, Genna Sambucu, le cime di Magusu e Acqua Zinnigas.
Il luogo è reso ancor più suggestivo da numerosi e secolari corbezzoli, sparsi
tra rari perastri, vecchi olivastri, cisti, rovi e felci, e profumatissimo
elicriso (Santa Maria).
Dopo aver fatto una lunga sosta ristoratrice, possiamo decidere
di ripercorrere lo stesso sentiero o fare il giro proseguendo
sotto le pendici di P.ta Genna Spina, sulla zona di Tuvu
Ercus, scendere verso il fondo valle di "Paba Tunia",
superare i vecchi ovili, la sorgente con i tavoli per picnic e giungere a valle, andando giù lungo il fiume, dopo aver superato il campo flora, i nuovi caprili e
alcune porcilaie.
Da lì raggiungeremo in breve i nostri mezzi, in spensierata libertà, contentezza per le forti emozioni regalateci dall'aver attraversato luoghi magnifici e sconosciuti.
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