Prunus avium L.
Famiglia Rosaceae
Nome comune
Ciliegio selvatico
Nome Sardo
Cerexia budra (Villacidro - Sard. merid.), Ceresia (Ogliastra - Sardegna merid.)), Ceresia niedda (Sard. merid.), Kariàsa areste (Bolotona – Padria), Kariàsa imbriaga (Logudoro), Ariasa agreste (Oliena), Ghinda (Logudoro).
Notizie generali
Specie esotica, ma naturalizzata in alcune parti della Sardegna
Il ciliegio selvatico è originario dell’Asia occidentale ed è stato
importato in Europa da tempi molto antichi, ora è spontaneo in molti boschi
europei.
Anche in Sardegna si è spontaneizzato in alcune limitate zone,
particolarmente quelle centrali dell’Isola, poiché predilige ambienti
freschi e luminosi, ma sopporta bene anche freddi intensi.
Da questa specie sono state ricavate, mediante innesti, tutte le varietà
oggi coltivate in molte parti della Sardegna.
E’ una coltura molto sviluppata nelle zone fresche del villacidrese,
particolarmente nella località “Villascema” e nei paesi di:
Burcei – Bonnanaro – Aritzo – Gadoni – Lanusei.
Il legno, bruno rossiccio, pesante e duro, è molto pregiato e poco comune.
Portamento
Albero a foglia caduca, alto fino a 20-25 metri, chioma piramidale, rada e di colore verde chiaro.
Corteccia
Da giovane è liscia e di colore grigio-chiaro, mentre da adulta diventa rugosa e si sfalda in strisce orizzontali.
Foglie
Caduche, sottili, alterne, di colore verde lucente, pendenti, lungo picciuolo 2-4 cm, con alla base due ghiandole rossicce, lamina da obovato-oblunga a ellittica, doppiamente seghettate ai margini, appuntite e lunghe 7-15 cm.
Fiori
Ermafroditi, riuniti in gruppi di 2-4, si sviluppano poco prima delle
foglie sui rametti secondari dell’anno precedente; di colore bianco, con
lungo peduncolo, 3-5 cm che accompagnerà il frutto.
Fioritura marzo-aprile.
Frutti
Drupa sferica pendula, ciliegia, dimensioni 1 cm, a maturazione di un colore che va dal rosso vivo lucido al rosso cupo, liscia, dolce e commestibile. I frutti, in genere sono raggruppati in 2-4 con un lungo peduncolo di 3-5 cm.
© G. P. Madau 2005